AI Index Report: il 78% delle aziende ha adottato soluzioni di intelligenza artificiale nel 2024

Da quanto emerge dall’AI Index Report, nel 2024, gli investimenti privati ​​in AI negli USA hanno raggiunto quota 109,1 miliardi di dollari.

L’articolo riesce a sintetizzare in modo efficace i dati salienti dell’AI Index Report 2025 di Stanford, offrendo una panoramica sulle principali tendenze di adozione dell’AI, sia nel mondo aziendale che nella società in generale.

Risulta utile sia per chi vuole avere un quadro veloce e aggiornato sull’avanzamento dell’intelligenza artificiale, sia per chi vuole cogliere spunti più approfonditi (specialmente sulla parte investimenti e sull’efficienza tecnologica).

Il tono è divulgativo, accessibile anche a lettori non iper-specialistici, e riesce a far emergere in modo equilibrato sia le opportunità, sia le differenze culturali e le percezioni dell’AI nei vari paesi.

Analisi punto per punto

1. Adozione aziendale e investimenti

L’aumento dal 55% al 78% in un anno è impressionante. Questo dato sottolinea come l’AI non sia più sperimentale, ma ormai quasi “mainstream” nei processi aziendali.

L’analisi degli investimenti privati è interessante: gli Stati Uniti dominano nettamente, anche rispetto a Cina e Regno Unito.

Colpisce anche il ruolo crescente della generative AI (con una crescita del +18,7% degli investimenti), segno che modelli come GPT e simili stanno trascinando l’interesse economico globale.

2. Integrazione nella vita quotidiana

L’approvazione di 223 dispositivi medici AI-based dalla FDA è un dato fortissimo: dimostra che l’AI non è solo software da ufficio o intrattenimento, ma sta entrando in ambiti critici come la salute.

Anche l’accenno a trasporti e istruzione apre scenari di “normalizzazione” dell’AI nella vita di tutti i giorni, rendendola meno “astratta” e più concreta.

3. Percezione dell’AI

Molto interessante il confronto culturale: Paesi asiatici molto positivi, mentre Stati Uniti, Canada ed Europa settentrionale più cauti o scettici.

Però è notevole che, rispetto al 2022, ci siano segnali di miglioramento ovunque, segno che man mano che le persone comprendono meglio le potenzialità (e i limiti) dell’AI, cresce anche la fiducia.

4. Efficienza economica ed energetica

Qui c’è un dato tecnico molto forte: la riduzione dei costi di 280 volte (!) per modelli simili a GPT-3.5 è enorme.

L’efficienza energetica migliorata del 40% ogni anno è un segnale positivo anche sul fronte sostenibilità, che è sempre stato un punto critico quando si parla di AI “energivora”.

Spunti critici e di riflessione

  • Manca un po’ la parte etica: l’articolo è molto concentrato sui numeri e sui trend positivi. Una riflessione sui rischi, come bias algoritmico, privacy o disoccupazione tecnologica, avrebbe completato il quadro.

  • Ruolo delle normative: visto il peso crescente dell’AI, qualche accenno alle regolamentazioni (es. AI Act europeo) avrebbe arricchito l’analisi.

  • Approccio geopolitico interessante, ma da approfondire: ci sono accenni ai fondi cinesi e francesi, ma poteva essere interessante un approfondimento sul “perché” di queste scelte strategiche.

Un articolo efficace e ben scritto, adatto a chi vuole aggiornarsi rapidamente sullo stato dell’AI globale.

Offre dati concreti, mette in evidenza le tendenze forti e riesce a rendere chiaro l’impatto crescente dell’AI nella vita di tutti i giorni.

Con qualche approfondimento su rischi e regole del gioco, sarebbe stato davvero completo.