Le hard skills o competenze tecniche sono tutte quelle competenze che possono essere valutate e dimostrate rapidamente, stiamo parlando del livello d ‘istruzione, della conoscenza delle lingue, delle competenze, tutto attraverso una semplice prova o una qualifica.
Ognuno di noi nel corso della propria vita acquisirà spesso competenze tecniche, ad esempio attraverso cambi di posizione lavorativa o frequentando corsi di formazione professionale.
Con le tue competenze tecniche potrai mostrare ad un potenziale datore di lavoro le tue capacità e le tue conoscenze professionali.
L’importanza delle hard skills è chiara!
Ampliano il tuo curriculum e ti possono rendere interessante dal punto di vista lavorativo, oltre a questo attraverso loro si capisce se sei specializzato in un determinato campo o settore e se disponi delle competenze tecniche necessarie.
Facciamo un piccolissimo esempio: se sei in possesso di conoscenze avanzate in diversi linguaggi di programmazione sicuramente la maggior parte dei datori di lavoro ti considererà un programmatore competente.
Dimostrare e mettere in evidenza le tue hard skills ti garantirà una percezione del tuo profilo professionale molto più qualificato, ma solo un giusto mix con le soft skills ti permetterà di avere successo e raggiungere il tuo obiettivo.
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“Tu devi o modificare i tuoi sogni o aumentare la tua capacità.”
Jim Rohn
Ma quali sono le hard skills più richieste?
Analisi e interpretazione dei dati;
L’analisi e l’interpretazione dei dati sono competenze estremamente pratiche nel mondo del lavoro tecnologico. Che si tratti di sondaggi o studi di marketing non esiste in questo preciso momento professione in cui non sia richiesto un minimo livello di conoscenza dell’analisi dei dati.
Gestione della conoscenza;
La gestione della conoscenza include tutte quelle competenze strategiche e operative che aiutano a gestire la conoscenza nel modo più efficace possibile e ad applicarla per raggiungere i propri obiettivi. Essa si basa su teorie e dati provenienti da settori quali l’amministrazione aziendale, l’informatica o le scienze sociali.
Project management;
Questa hard skill vi consente di classificare le risorse in maniera efficiente e produttiva per concludere un progetto con esito positivo. Ad esempio in una Digital Agency il project manager è colui che prende in mano il progetto dello strategist e fa in modo che ogni persona con competenze specifiche come il grafico, l’ads manager e le altre figure, svolgono bene il loro lavoro.
Change Management;
Chiamato anche “gestione del cambiamento” stiamo parlando della capacità di sviluppare nuove strategie, nuovi sistemi, in grado di cambiare e ridefinire ampiamente un’azienda o parte di essa.
Conoscenze social media;
La gestione professionale dei social è una hard skill da non sottovalutare. Da un lato si tratta di conoscere le funzioni del sito in questione e di avere una certa esperienza al fine di attirare il più possibile l’attenzione. Dall’altro è importante per l’azienda valutare correttamente la pertinenza, la portata e il gruppo di destinazione di queste reti e farne un uso appropriato in quanto un utilizzo smodato dei social media può causare gravi danni. Pertanto, sempre più aziende moderne occupano posizioni che richiedono competenze di social media come loro competenza di base.
Competenze digitali;
Le competenze digitali non sono una singola abilità ma un insieme di competenze tecniche finalizzate a un efficiente utilizzo degli strumenti digitali.
Conoscenze di programmazione;
La programmazione è oggi una delle competenze più richieste. A seconda del settore e dell’azienda o progetto alcuni linguaggi di programmazione sono più richiesti di altri.
Ancora una volta in tutto questo gioca un ruolo fondamentale la formazione, i dati parlano chiaro: da un sondaggio Cegos realizzato fra giugno e luglio 2020 su un numero di 416 imprese intervistate emerge che:
“Il 59% delle aziende non rinuncerà agli interventi formativi ritenuti essenziali, il 25% aumenterà gli investimenti perché considera la formazione una leva importante per superare i momenti di crisi, mentre il restante 16% dice che in questa fase li sospende”
così spiega l’amministratore delegato per l’Italia di Cegos.
Durante il periodo della pandemia principalmente un fattore ha stravolto la vita di tantissimi lavoratori, stiamo parlando dello SMART WORKING e questo ha portato anche un’impennata della formazione online.
Dopo un periodo come questo parlare di futuro e di crescita diventa veramente difficile!
Ma la vita va avanti e visto che il tempo scorre veloce non possiamo fermarci a quello che è stato ma dobbiamo pensare a quello che sarà.
Se da una parte ci sono stati richiesti “tantissimi” sacrifici dall’altra si sono delineate e continuano a delinearsi le linee guida di quelle che saranno le POSSIBILITÀ LAVORATIVE PER IL FUTURO.
Quindi non bisogna perder tempo e cominciare subito a lavorare per prepararsi ad un futuro migliore ricco di soddisfazione professionale, personale e di stabilità economica.
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“Evita di fare ciò che non sai, ma apprendi tutto ciò che occorre”
Pitagora