LA LEGGENDA INDIANA DEL CAMBIAMENTO

La leggenda indiana del cambiamento

Continuiamo a ripeterlo e non ci stancheremo mi di farlo “IL CAMBIAMENTO E’ GIA IN ATTO”.
La pandemia ha “semplicemente” accelerato nel mondo del lavoro tutta una serie di cambiamenti che porteranno ad avere un nuovo lavoratore piu formato, piu attivo e pronto a cambiar lavoro.

Una ricerca di Mckinsey Global Institute riporta che uno degli effetti post pandemia e proprio l’aumento della frequenza di cambiamento del posto del lavoro.
 
 

Questo processo soprattutto in Italia darebbe vita ad un cambiamento sociale di grandezza immensa, stiamo parlando del concetto di “POSTO FISSO” di lavoro.

Questo rappresenta una vera e propria rivoluzione, un rinnovamento che non si vedeva da moltissimi anni.

L'aquila....

Una leggenda indiana racconta che la vita di un’aquila e di circa 70 anni, attorno ai 40 anni pero i suoi artigli sono lunghi e flessibili, non permettendogli piu di afferrare le prede di cui si nutre, il suo becco e diventato molto lungo, appuntito e s’incurva sempre di piu e per finire le ali invecchiate ed appensatite dalle piume puntano contro il petto.

Volare per l’aquila diventa veramente difficile, due sono le strade che le restano: la prima e quella di lasciarsi morire, la seconda portera l’aquila ad affrontare un percorso di rinnovamento doloroso e lungo ben 150 giorni.

Se l’aquila sceglie la seconda strada, volera in cima ad una montagna raggiungendo un nido sicuro, dove potra ritornare con un volo piano e sicuro, ed e qui che l’aquila comincia a sbattere il becco sulla parete fino a staccarlo con infinite sofferenze.

Dopo qualche settimana il becco ricresce e con questo strappa uno ad uno i vecchi artigli, incurante del dolore.

Quando i nuovi artigli sono ricresciuti con questi e con il becco strappa dal suo corpo tutte le piume.

Alla comparsa delle nuove penne l’aquila “rinata” abbandona il nido sicuro e si lancia sicura nel volo di rinnovamento e ricomincia a vivere per altri 30 anni.

Ecco quello che l’aquila ha vissuto con grande coraggio e sopportazione del dolore e molto simile a quello che in termini lavorativi potrebbe coinvolgere o ha gia conivolto molti di noi, bisogna affrontare la sfida anche se questa rappresenta l’abbandono del “nido sicuro”

attraverso un periodo temporale non privo di dolore e sofferenza.
Senza questo cambiamento nessuno di noi potra diventare quello che vuole veramente essere.

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Gioachino_Lauricella

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